Protocollo del trattamento osteopatico per la costipazione nelle ragazze con Sindrome di Rett: risultati del progetto pilota

Vittorio Avogadri – Centro AIRett Ricerca e Innovazione, Verona

Finalmente dopo tante vicissitudini, il congresso internazionale Airett 2022 si è potuto concretizzare e con esso è stata data la possibilità a tanti ricercatori di presentare le ultime innovazione negli studi redatti sulla Sindrome di
Rett. Studi come quello eseguito al centro CARI di Verona dal titolo “Protocollo Osteopatico per il trattamento della costipazione cronica in pazienti con Sindrome di Rett”, eseguito da me come Osteopata e altri membri del team Airett, quali la dott.ssa Perina, la Dott.ssa Fabio, la Dott.ssa Tindara e il Dott. Romano.
Lo studio si è basato su una premessa fondamentale, ossia che la Sindrome di Rett è una patologia rara e complessa con un ampio corollario di potenziali sintomatologie parallele tra le quali spiccano i disturbi gastrointestinali quali reflusso, gastrite ma soprattutto una stitichezza spesso cronica che a loro volta portano con se altre importanti modificazioni dello stile di vita.

L’intestino viene da sempre considerato, a giusta ragione, come un secondo cervello poiché viene regolato dal sistema nervoso enterico o NSE che si interfaccia al sistema nervoso centrale o SNC. Da qui è facile intuire che problematiche a livello intestinale possano non solo creare disagi al comparto gastrointestinale ma che si riflettano su tutto l’organismo intaccandone, la qualità di vita come il sonno, l’umore, la concentrazione, la salute muscolo-scheletrica e l’energia fisica, grazie anche al fatto che la serotonina, detta ormone del buon umore, viene prodotta per il 95% dalle cellule enterocromaffini della parete gastrointestinale.

Nella Sindrome di Rett la costipazione è presente in un’altissima percentuale di casi, a volte con insorgenza spontanea ma nella maggior parte dei casi con incidenza cronica, intaccando sia la salute della paziente che la serenità e la quotidianità dei loro caregiver. Lo studio in esame è stato condotto da settembre a novembre 2021 su undici bambine Rett cronicamente stitiche e si basa sulla premessa medico scientifica che, tramite manipolazioni Osteopatiche, dette OMT (Osteopathic Manipolative Treatment), si migliori la circolazione intestinale o enterica, diminuendo la tensione fasciale addominale e stimolando a livello parasimpatico la peristalsi intestinale per alleviare la condizione stitica che queste pazienti riportano.

 

Le tecniche OMT utilizzate non si sono concentrate solamente sulla manipolazione e la mobilizzazione delle strutture intestinali, ma anche sul riequilibrio del sistema neurologico parasimpatico/ortosimpatico per favorire un miglior rilassamento della muscolatura liscia intestinale e una maggiore stimolazione spontanea alla peristalsi.
Le 11 pazienti sono state divise in 2 gruppi, uno di valutazione (E.G.) e uno di controllo (C.G.). Il gruppo di valutazione è stato incluso in un percorso di trattamento osteopatico composto da un trattamento OMT alla settimana per 8 settimane. Il gruppo di controllo invece non è stato manipolato tramite OMT e quindi ha mantenuto il suo normale iter quotidiano durante le 8 settimane. In entrambi i gruppi la terapia farmacologica è rimasta invariata. Dopo il periodo di 8 settimane sono stati raccolti i dati di entrambi i gruppi ed elaborati tramite sistemi di analisi per compararne i risultati e vederne l’efficacia terapeutica riguardo la diminuzione della sintomatologia stitica sulle pazienti prese in esame. Sulle pazienti prese in esame.
I dati sono stati raccolti tramite questionari specifici per la Sindrome di Rett e la patologia stitica quali, SF12, CAS, RESMES, M-Bar, NBDS, CSS, CRQOL, RARS, insieme ad altri di natura Osteopatica come la tensione tissutale, la palpabilità addominale e il gonfiore addominale. Tutte queste scale sono servite a misurare ogni parametro della loro salute intestinale e della loro qualità di vita.

I risultati ufficiali emersi riguardo al gruppo di valutazione sono stati molto promettenti ed estremamente positivi nel diminuire l’uso di enema o clisteri, diminuire il tempo medio tra le evacuazioni, aumentare significativamente il numero di evacuazioni spontanee e ridurre il dolore nella fase di spinta. Per quanto riguarda invece il gruppo di controllo che non è stato sottoposto ad OMT, non c’e stato alcun cambiamento significativo. Il protocollo Osteopatico utilizzato, l’elenco dettagliato delle tecniche OMT utilizzate e i risultati specifici campo per campo saranno consultabili per intero sullo studio di prossima pubblicazione.

In conclusione, è stato uno studio illuminante ed estremamente positivo specie in merito a futuri piani terapeutici interdisciplinari perché, come si evince dai dati analizzati, il trattamento osteopatico (OMT) si è dimostrato efficace come terapia complementare non alternativa alla terapia farmacologica nel trattamento della stipsi cronica nella Sindrome di Rett, migliorando il quadro sintomatologico almeno per il periodo investigato, aiutando significativamente pazienti e caregivers durante la loro quotidianità. La soddisfazione di essere riusciti a portarlo a termine con successo e di poterlo presentare a voi tramite il congresso Airett 20222 è stato uno dei miei grandi obiettivi, nella speranza di poter presto cimentarmi in altri progetti per aiutare e dare una possibilità in più a questi pazienti per affrontare la loro battaglia.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *