Il Centro Airett ha il piacere di annunciare che è stato pubblicato, sulla rivista scientifica Pediatric Reports, l’articolo: “La Realtà Virtuale come Strumento per la Riabilitazione dell’Arto Superiore nella Sindrome di Rett: Riduzione delle Stereotipie e Miglioramento delle Abilità Motorie”.
Lo studio è stato possibile grazie alla collaborazione con l’Università di Genova, in particolare con la dott.ssa Manuela Chessa e il dott. Matteo Martini e con l’Università di Cagliari con la dott.ssa Giulia Pili e il dott. Danilo Pani. La componente ingegneristica e informatica dell’equipe ha permesso di costruire un software basato sulle reali necessità delle bambine e ragazze individuate dallo staff Airett.
La sinergia tra terapisti, genitori e ingegneri ha portato alla realizzazione del software e al funzionamento della componente hardware necessari allo svolgimento del progetto.
In particolare, la strumentazione ha incluso un PC ad alte prestazioni, una stereocamera in grado di tracciare i movimenti della parte superiore del corpo e interagire con il software, un click4all collegato a due superfici conduttive per il task di raggiungimento.
Il funzionamento del software permette di allenare il movimento di raggiungimento e l’interruzione delle stereotipie delle mani attraverso un sistema virtuale di feedback uditivo e visivo.
Le due abilità sono state allenate in setting virtuali distinti:
– Una cameretta e un giardino per il task di reaching
– Un teatro per il task di separazione delle mani
Nel task di reaching alle bambine è stato chiesto di suonare uno strumento musicale o accarezzare un cagnolino, mentre nel task di separazione delle mani è stato chiesto di aprire le tende del teatro per vedere un video musicale.
Questo progetto rappresenta un traguardo significativo, soprattutto in questo momento storico in cui le nuove tecnologie stanno emergendo come strumenti quasi rivoluzionari nello studio e nell’applicazione della riabilitazione motoria per un ampio spettro di patologie. Possiamo finalmente affermare che queste innovazioni si rivelano non solo promettenti, ma concretamente efficaci anche nel delicato e prezioso percorso riabilitativo delle nostre bimbe e ragazze, offrendo loro nuove opportunità di crescita, autonomia e benessere.
In particolare lo studio ha evidenziato che un programma di riabilitazione di 40 sedute basato sulla Realtà Virtuale applicato a 10 pazienti ha portato ad una riduzione delle stereotipie delle mani in frequenza e intensità, ad un miglioramento dei tempi di risposta per le richieste di raggiungimento di oggetti e di separazione delle mani, ad un aumento delle prestazioni corrette nelle richieste di funzionalità delle mani e ad una buona generalizzazione di questi risultati anche nella vita quotidiana.
Anche l’engagement, l’attenzione sostenuta e l’autonomia sono migliorati durante le sessioni, mentre l’indice di motivazione si è mantenuto stabile, indicando un buon livello di coinvolgimento fin dall’inizio.