Un approccio farmacologico importante per la Sindrome di Rett

Speciale Congresso Lido di Camaiore 2007

Riportiamo un articolo che delinea un percorso farmacologico tenutosi in Francia ma del tutto sperimentale. Riteniamo quindi opportuno precisare che, trattandosi appunto di sperimentazione clinica in fase di realizzazione, non è giunta ancora dimostrazione dell’efficacia del trattamento farmacologico in questione.

Inserm, Istituto Nazionale della salute e della ricerca medica Parigi, Aprile 2007

Un’equipe di ricercatori diretti da Laurent Villard (Unité Inserìm 491 “Genetica medica e sviluppo”) ha fatto una scoperta significativa e importante per le pazienti affette da Sindrome di Rett.

Gli scienziati,che avevano già identificato l’origine dei problemi respiratori gravi associati a questa malattia, propongono oggi un trattamento farmacologico adatto. La somministrazione quotidiana di una molecola chiamata desipramina, diminuisce significativamente i decessi per arresto respiratorio e aumenta largamente la durata della vita di un modello animale con Sindrome di Rett.

Questi lavori, pubblicati oggi sul sito dell’European Journal of Neurosciences, sono all’origine di una sperimentazione clinica di fase II attualmente in corso di realizzazione presso l’ospedale de la Timone di Marsiglia.

Con un incidenza di 1 su 15.00 nascite, la Sindrome di Rett colpisce principalmente le bambine e si caratterizza con un ritardo mentale grave associato a un deficit motorio progressivo. Più del 95% dei casi hanno incidenza sporadica.

In questa malattia, lo sviluppo in utero del feto e, in seguito l’evoluzione della bambina sono totalmente normali fino ai 6 – 18 mesi. È soltanto a quest’epoca dell’infanzia che compaiono i primi sintomi.Le bambine perdono brutalmente la capacità di camminare o di parlare. Parallelamente le loro facoltà intellettive diminuiscono (quoziente intellettivo inferiore a 20 nella maggioranza dei casi) e la circonferenza cranica non aumenta più come dovrebbe (microcefalia acquisita).

Gli scienziati del mondo intero sono rimasti molto a lungo senza risposta davanti a questa sindrome atipica. È soltanto nel 1999 che una mutazione del gene MECP2 situato sul cromosoma X ha permesso di mettere in evidenza la sua origine genetica.

Da questa scoperta, l’esistenza di una terapia genica ha fatto nascere nuove speranze per le famiglie interessate.Ma la messa a punto di una tale terapia necessiterà ancora di molti anni di ricerche. È per questa ragione che Laurent Villard e i suoi collaboratori hanno deciso di sviluppare approcci farmacologici in grado di alleviare alcuni sintomi clinici associati alla malattia e precisamente le insufficienze respiratorie gravi. In effetti,una paziente su quattro decede in seguito ad arresto respiratorio.
Dei lavori precedenti, condotti dagli stessi ricercatori, avevano permesso di dimostrare che un deficit di noradrenalina (neurotrasmettitore secreto dai neuroni del sistema nervoso autonomo) era la causa di questi disturbi. Bisognava capire se era possibile correggere questo deficit. Ed è questo l’impegno che si è assunta l’équipe di Laurent Villard: “Oggi,i nostri lavori dimostrano che la somministrazione quotidiana di una molecola, chiamata desipramina, è capace di migliorare il ritmo respiratorio e la durata della vita nel modello animale della Sindrome di Rett”.

Fisiologicamente, la desipramina impedisce il trattenimento da parte dei neuroni di un po’ di noradrenalina presente nelle fenditure sinaptiche e aumenta dunque artificialmente il suo livello nell’organismo. Di conseguenza, l’esistenza di noradrenalina in quantità sufficiente attiva il sistema nervoso autonomo e provoca una stabilizzazione del ritmo respiratorio negli animali trattati.
Lo stesso protocollo di ricerca ha ugualmente provocato la correzione parziale di anomalie cellulari che sono osservate in questi modelli. In altri termini, questo indica un certo grado di reversibilità di questa sindrome,un elemento particolarmente importante per i malati e per il proseguimento elle ricerche.

Questi lavori sono oggi oggetto di una sperimentazione di fase II in corso di realizzazione all’ospedale de la Timone di Marsiglia.
36 pazienti affette dalla sindrome di Rett saranno trattate con desipramina durante otto mesi sotto la responsabilità del Prof. Josette Mancini.

Per Laurent Villard, la cosa che conta di più è poter migliorare la qualità e la durata della vita delle pazienti affette dalla sindrome: “Se l’esperimento funzionerà, saremo lieti di proporre questo trattamento alternativo alle famiglie”.

Per saperne di più:

“Treatment with desipramine improves breathing and survival in a mouse model for Rett Syndrome” Jean-Christophe Roux1,2*, Emmanuelle Dura1,2, Anne Moncla1,3, Josette Mancini4, Laurent Villard1,2

  1. Inserm, U491, Faculté de Médecine de La Timone, Marseille, F-13385, France.
  2. Aix Marseille Université, Faculté de Médecine, Marseille, F-13000, France.
  3. Department of Medical Genetics, La Timone Children’s Hospital, Marseille, F-13385, France.
  4. Department of Pediatric Neurology, La Timone Children’s Hospital, Marseille, F-13385, France.

Contatti con il ricercatore

LAURENT VILLARD
Unité Inserim 491 “Genetica medica e sviluppo”
Tel: 04 91 78 44 77
E-mail: laurent.villard@medecine.univ-mrs.fr