Scuola Interattiva: quando la tecnologia diventa ponte per l’inclusione, l’apprendimento e la relazione

  • by

Anche per l’anno scolastico 2024/2025, grazie al fondamentale sostegno di Fondazione Tavola Valdese, è stato possibile portare avanti con entusiasmo e successo il progetto “Scuola Interattiva”, promosso da AIRETT – Associazione Italiana Rett. Un’iniziativa che ha saputo unire tecnologia, educazione e cura in un percorso condiviso che ha coinvolto bambine e ragazze provenienti da tutta Italia, creando una vera e propria rete educativa e relazionale.


Il progetto ha preso avvio nel mese di ottobre 2024 e si è sviluppato lungo l’intero anno scolastico, per concludersi nell’ultima settimana di maggio 2025. Settimana dopo settimana, circa trenta bambine e ragazze si sono collegate direttamente dalle proprie scuole o dai centri diurni per partecipare agli incontri, accompagnate dalle loro insegnanti ed educatrici. Il tutto si è svolto in modalità online, con il coordinamento e la conduzione delle terapiste di AIRETT, che hanno garantito la qualità, la coerenza e l’accessibilità delle attività proposte. Ogni incontro, della durata di circa un’ora, è stato accuratamente preparato dalle terapiste, che settimanalmente hanno realizzato materiali didattici in formato PowerPoint, successivamente condivisi durante la diretta e inviati alle scuole per un utilizzo autonomo o per il rinforzo degli apprendimenti.
Le lezioni, pur cambiando nei contenuti tematici, hanno mantenuto sempre una struttura fissa e funzionale, pensata per garantire alle bambine una routine stabile e riconoscibile. Gli incontri iniziavano con una canzone di saluto, seguita dall’appello, per poi proseguire con l’ascolto di una storia in CAA (Comunicazione Aumentativa e Alternativa), domande di comprensione, un’attività centrale spesso legata ai contenuti della storia, un video finale di potenziamento motorio o logopedico, e infine il saluto conclusivo.

Il cuore del progetto è stato proprio nella personalizzazione: ogni attività è stata adattata alle abilità e agli obiettivi specifici di ciascuna bambina. Alcune hanno ripassato concetti cognitivi di base; altre si sono esercitate con AMELIE, uno strumento tecnologico avanzato per la comunicazione aumentativa e il potenziamento cognitivo; un piccolo gruppo si è concentrato, invece, sullo sviluppo dei prerequisiti della letto-scrittura. Questo ha permesso a tutte di sentirsi protagoniste attive del proprio apprendimento, in un clima di accoglienza e valorizzazione della diversità. Uno degli elementi più innovativi e significativi della Scuola Interattiva è stato l’uso dell’eyetracker, una tecnologia che consente di interagire con lo schermo e con i materiali didattici attraverso il solo movimento oculare. Per bambine e ragazze con Sindrome di Rett, che spesso hanno difficoltà motorie complesse, questa tecnologia rappresenta una chiave d’accesso alla comunicazione, all’espressione e alla partecipazione. Grazie all’eyetracker, molte delle partecipanti hanno potuto rispondere alle domande, scegliere tra immagini, seguire con attenzione i contenuti e comunicare in modo attivo durante le lezioni.

Oltre agli aspetti strettamente didattici, la Scuola Interattiva ha rappresentato uno spazio relazionale estremamente prezioso. Gli incontri settimanali hanno permesso alle bambine di vedersi, conoscersi, interagire. In un tempo in cui l’isolamento è spesso una condizione vissuta da chi affronta la disabilità, questi momenti hanno offerto occasioni autentiche di socializzazione, condivisione e appartenenza ad un gruppo.

Parallelamente, anche per insegnanti ed educatrici il progetto si è rivelato un’opportunità formativa significativa. Partecipare agli incontri ha permesso loro di osservare modelli di intervento, ricevere suggerimenti pratici, confrontarsi con le terapiste e con altre colleghe, creando una rete di supporto e scambio professionale. La Scuola Interattiva si è così trasformata anche in un laboratorio di formazione continua, capace di offrire supervisione e guida nella costruzione di proposte educative sempre più inclusive ed efficaci.

Prima della conclusione del progetto, AIRETT ha somministrato un questionario online, in forma anonima, agli insegnanti e alle educatrici che hanno partecipato al percorso. L’obiettivo era raccogliere opinioni, impressioni e suggerimenti per migliorare ulteriormente l’esperienza della Scuola Interattiva. Le risposte ricevute hanno restituito un quadro molto positivo: gli operatori scolastici hanno apprezzato la qualità delle proposte, la chiarezza dei materiali, l’organizzazione e la continuità del progetto. Alcuni spunti critici e suggerimenti costruttivi sono stati raccolti con interesse, poiché rappresentano un’importante base per l’evoluzione futura del progetto. Il desiderio di continuare, migliorare e ampliare l’iniziativa è stato espresso in modo chiaro e condiviso.

Guardando a questo percorso, è naturale sentire soddisfazione e gratitudine per quanto realizzato. La Scuola Interattiva non è solo un progetto educativo: è una comunità, un luogo – anche se virtuale – in cui ogni bambina trova spazio, attenzione e valore. Un percorso fatto di relazioni che crescono nel tempo, di professionalità che si incontrano, di famiglie e scuole che si sentono meno sole. Il nostro auspicio è che questa esperienza non resti un episodio isolato, ma possa proseguire, strutturarsi sempre di più, raggiungere nuove scuole, nuove bambine, nuove famiglie. Perché quando l’educazione incontra la tecnologia e si mette al servizio della relazione, ciò che nasce non è solo apprendimento, ma un vero cambiamento culturale.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

  • condividi

    Share on facebook
    Share on twitter
    Share on linkedin