Nuovi dati evidenziano vie molecolari comuni tra la Sindrome di Rett e l’autismo

Traduzione dott.ssa Daniela Bruttomesso

Il laboratorio di Huda Zoghbi, dove è stata fatta la scoperta che le mutazioni nel gene MECP2 causano la Sindrome di Rett, grave disordine neurologico infantile, ha fatto un altro passo avanti verso la comprensione delle complesse funzioni epigenetiche di questo gene, implicato anche in caso di autismo, malattia bipolare e schizofrenia ad insorgenza nell’infanzia. L’11 novembre la rivista “Nature” riportava che la rimozione di MECP2 da un piccolo gruppo di neuroni che solitamente producono i neurotrasmettitori di inibizione GABA, riproduce numerosi sintomi della Sindrome di RETT e di altri disordini neuropsichiatrici.

L’identificazione della base genetica della Rett ha permesso lo sviluppo di modelli animali della malattia capaci di riprodurre in modo accurato i sintomi riscontrati nell’uomo. Questi modelli animali sono considerati essere i migliori modelli esistenti di malattia neurologica.

Mentre la rimozione del MECP2 da qualsiasi cellula provoca i sintomi della Rett, il laboratorio di Zoghbi negli scorsi anni ha usato mezzi genetici per inattivare il gene in specifici neuroni cerebrali, nel tentativo di correlare certe popolazioni neuronali con sintomi specifici.

L’acido gamma amino butirrico (GABA) è il principlae neurotrasmettitore inibitore presente nel cervello. I neuroni che rilasciano GABA regolano il sistema nervoso agendo come un semaforo nella trasmissione delle informazioni cerebrali. Zoghbi e Hsiao-Chao, un neo-laureato e principale autore dello studio, usa questa analogia per descrivere l’azione del GABA nel permettere un livello bilanciato di attività neuronale controllando forza e tempistica del trasferimento di informazioni.

Sorprendentemente, Zoghbi, Chao e i colleghi hanno riscontrato che la rimozione di MECP2 dal piccolo numero di neuroni che producono GABA, riduceva di circa il 30% la produzione di neurotrasmettitore. Questa riduzione ha riprodotto molti dei sintomi della Rett incluso lo stringersi le mani che mima la classica stereotipia della torsione delle mani. Dopo un apparente breve periodo di sviluppo normale, il topolino da esperimento manifesta ipereccitabilità del cervello, ridotta respirazione, perdita del controllo muscolare, stanchezza e prematura mortalità. Anche le capacità di apprendimento, la memoria e le risposte sensoriali risultano alterate. Cosa interessante, il topo è impegnato in movimenti ripetitivi che ricordano il comportamento compulsivo visto in alcuni disordini neuropsichiatrici.

Lo studio solleva numerosi aspetti importanti. Esso implica che il GABA ha un ruolo chiave nella Sindrome di Rett e suggerisce che aumentando l’attività dei neuroni produttori di GABA si può ridurre la severità di alcuni sintomi. Esso pone anche la seguente domanda: se la riduzione del 30% di GABA causa i sintomi della Rett, potrebbe una riduzione inferiore, del 10-20%, portare ad altri disordini neuropsichiatrici? Questo studio suggerisce un possibile percorso che ora può essere esplorato per rispondere in modo esauriente alla domanda.

Lo studio ci ha rilevato il ruolo critico del MECP2 nel modulare i livelli di GABA nei neuroni inibitori e ha individuato tutti i sintomi neuropsichiatrici che si sviluppano quando la funzione dei neuroni inibitori è compromessa. “Identificare la base cellulare e chimica di tali sintomi è un primo gradino sulla via della comprensione e forse, un giorno, del trattamento di tali disordini” ha affermato Zoghbi.