La riabilitazione cognitiva a scuola per la Sindrome di Rett: quando il digitale incontra l’inclusione

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In questo articolo desideriamo condividere con voi uno dei nostri ultimi lavori scientifici, recentemente pubblicato sulla rivista internazionale Children (Fabio, Giannatiempo, Perina, 2025), dal titolo:
At-School Telerehabilitation for Rett Syndrome: Support Teachers Driving Cognitive and Communication Progress in a Randomized Trial”.

Lo studio è stato realizzato dall’equipe del Centro Airett di Verona, sotto la direzione scientifica della prof.ssa Rosa Angela Fabio dell’Università di Messina. Il progetto nasce dalla consapevolezza che molte bambine e ragazze con Sindrome di Rett, pur frequentando la scuola, non sempre hanno accesso a interventi cognitivi e comunicativi realmente strutturati e personalizzati. Da questa esigenza è nato un percorso sperimentale di tele-riabilitazione cognitiva e comunicativa a scuola, pensato per essere accessibile, sostenibile e integrato nella quotidianità scolastica. In questo articolo, desideriamo condividere i risultati di questa esperienza.

Abbiamo coinvolto 24 bambine e ragazze con diagnosi di Sindrome di Rett, suddivise in due gruppi:

  • Un gruppo ha seguito interventi cognitivi in presenza, come avviene nella prassi più tradizionale;
  • L’altro ha ricevuto un intervento innovativo: un programma di tele-reabilitazione, svolto a scuola, con l’insegnante di sostegno e la guida a distanza di un terapista specializzato.

Il percorso è durato sei mesi e ha previsto tre incontri a settimana, durante l’orario scolastico. Le attività hanno riguardato due aree fondamentali:

  • Abilità cognitive di base: riconoscimento degli oggetti, comprensione dello spazio e del tempo, relazioni causa-effetto, categorizzazione;
  • Abilità comunicative: espressione dei bisogni, comprensione di gesti e immagini, vocalizzazioni e utilizzo di supporti visivi.

Ogni bambina ha seguito un programma personalizzato, adattato al proprio profilo funzionale. Dall’analisi dei risultati è emerso che entrambi i gruppi – sia quello in presenza sia quello in teleriabilitazione– hanno mostrato miglioramenti significativi nelle abilità cognitive e comunicative.

Tuttavia, il gruppo che ha seguito la tele-riabilitazione ha evidenziato progressi leggermente superiori in alcune aree, in particolare:

  • Espressione verbale (vocalizzazioni appropriate);
  • Comprensione delle relazioni causa-effetto;
  • Comprensione di concetti spaziali, come “sopra/sotto”, “vicino/lontano”.

Inoltre, i miglioramenti sono stati osservati già nei primi tre mesi di trattamento e si sono mantenuti nel tempo, anche dopo una pausa estiva di tre mesi senza interventi strutturati. Un altro dato importante riguarda la relazione tra abilità cognitive e comunicative: chi migliorava nelle competenze cognitive, tendeva anche a migliorare nella comunicazione, a conferma del legame stretto tra questi due aspetti dello sviluppo.

Lo studio è stato pensato per integrarsi nel contesto scolastico, proprio perché la scuola è uno dei luoghi più importanti per promuovere lo sviluppo e l’autonomia delle bambine con Sindrome di Rett. Spesso nell’intervento scolastico le attività si concentrano soprattutto sugli aspetti motori o sull’autonomia personale, trascurando invece laspetto cognitivo e comunicativo, che è invece fondamentale per una partecipazione attiva.

Con questo progetto abbiamo voluto dimostrare che, con il giusto supporto formativo per gli insegnanti e con strumenti accessibili, è possibile proporre interventi cognitivi personalizzati anche a scuola, senza la necessità di recarsi in un centro specializzato.

Un elemento centrale del progetto è stato il coinvolgimento degli insegnanti di sostegno, i quali hanno ricevuto una formazione specifica attraverso il corso che AIRETT ogni anno scolastico attiva per supportare le famiglie, gli insegnanti e i terapisti, e che hanno svolto un ruolo attivo nella realizzazione delle attività.

Le famiglie sono state coinvolte regolarmente e incoraggiate a riproporre alcune attività a casa, rafforzando così il percorso educativo tra scuola e famiglia.

Il livello di soddisfazione di genitori e insegnanti è stato molto alto: oltre il 90% dei genitori ha dichiarato di sentirsi coinvolto e soddisfatto, e la maggior parte degli insegnanti ha valutato positivamente la facilità di utilizzo della piattaforma e la qualità della relazione con il team terapeutico.

Conclusioni: uno strumento accessibile, efficace e sostenibile

La tele-riabilitazione cognitiva a scuola si è dimostrata uno strumento efficace, accessibile e sostenibile. I risultati ottenuti indicano che è possibile migliorare le abilità cognitive e comunicative delle bambine con Rett anche in contesti scolastici ordinari, con l’uso di strumenti digitali e il coinvolgimento degli insegnanti.

Questo tipo di approccio può rappresentare una risorsa preziosa soprattutto per quelle famiglie che vivono lontano da centri specializzati, o che faticano a garantire continuità agli interventi in presenza.

Il nostro obiettivo ora è estendere questo modello, promuovere la formazione degli insegnanti, e costruire reti di collaborazione tra scuola, famiglia e terapisti per garantire a ogni bambina con Rett un percorso educativo e riabilitativo che sia realmente inclusivo e personalizzato.

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